venerdì 19 novembre 2010

venerdì mattina

i venerdì sono i giorni più belli della settimana . oggi c'è un sole da piena estate che alla fine diventa veramente fastidioso , perchè si ha voglia di un pò di pioggia e di aria fresca , mentre in questo caldo che non smette mai i virus si moltiplicano e vengono tutte le allergie del mondo.( a me viene la tosse.

ieri sono stata a un funerale laico , il funerale di Allon, un caro amico.è morto a 67 anni , di un tumore.
non c'era rabbino, non sono state dette preghiere, niente di niente.
e mancando il "cerimoniale" è stato un funerale strano, molto sterile, molto "comme il faut", c'era anche la cassa da morto , che nella tradizione ebraica non esiste ( tranne per i soldati per l'ovvia ragione che spesso non sono sepelliti proprio tutti interi).
nella tradizione ebraica il defunto viene avvolto nel talled, lo scialle rituale, e portato a sepoltura su una barella. tutto molto chiaro, visibile, concreto, e poi coperto a palate di terra dagli amici. io vorrò essere sepolta così , come si mette sottoterra ogni animale. del resto , siamo animali.
allon , prima di morire , aveva detto che si semtiva come un bambino che non vuole andare a dormire.
e aveva scritto un discorso da leggere sulla sua tomba.
è stato bravissimo, un eroe a modo suo.
aveva lasciato tutto perfettamente in ordine.

2 commenti:

  1. ogni morto ha una sua dignità, dignità che a mio avviso dovrebbe ripescchiare il suo vissuto. Quindi che importanza ha se il tuo corpo sarà in una bara o avvolto in un lenzuolo? Importante è ciò che si lascia a chi rimane: niente di materiale, ma la certezza che la tua vita bella, triste è stata sempre degna di essere vissuta e a chi rimane queso importa. E questo a prescindere da ogni credo.
    Il rispetto per i nostri morti resta dentro di noi ed esteriormente nella cura del suo sepolcro, sempre per chi crede.
    Ciao e grazie ancora di farci partecipi dei tanti piccoli e grandi (e sono tanti) avvenimenti della tua vita quotidiana..

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  2. a me ha sempre molto "impressionato" (in senso proprio, non in senso negativo) questo non mettere confini tra il morto ed i vivi, il non separarlo mediante la bara. E' come se non ci fosse niente da vergognarsi nell'essere morti, mi chiedo (inutilmente perché sono del tutto ignorante) quale "visione" ci sia dietro questo rituale.
    Cioè, vita e morte così sono assolutamente contigue: è perché la morte non è tabu? è una visione più materialista della nostra o più spirituale?
    Chissà chi mi potrebbe rispondere... mi sembra che anche nei paesi musulmani sia la stessa cosa, o forse ho in mente le immagini dei funerali a Gaza e ragiono per analogia magari impropriamente.
    Ma anche in India c'è qualcosa di simile.
    Mah...

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