mercoledì 2 giugno 2010

un mio articolo uscito sulla gazzetta dello sport di ieri

Che brutta giornata. Che tristezza svegliarsi la mattina, col sole e una gran voglia di andare al mare, e scoprire che il mondo ti si è ribaltato addosso, per l'ennesima volta con orrore accorgersi di vivere in un paese sempre sull'orlo dell'abisso.
E ogni volta un abisso diverso.
Della flottiglia in viaggio nel tentativo di rompere il blocco navale israeliano a Gaza si sapeva da giorni. Si sapeva anche che gli attivisti imbarcati c'era chi aveva più interesse a provocare che non a portare aiuti. . Ma anche questo, dopotutto, è normale. Così va il mondo.
Da qui si diceva che sarebbero stati scaricati gli aiuti e tranquillamente rispediti a casa gli attivisti. Che stupidità. Perfino che ingenuità. E poi dicono che noi ebrei siamo molto intelligenti.
Non è andata proprio così. Adesso (sono le 14) pare che i morti tra i "pacifisti" siano dieci, molti i feriti e feriti gravemente anche diversi soldati.
I soldati , scesi con le corde dagli elicotteri sulle navi, sono stati attaccati, pare, a sprangate e a pugnalate, incredibilmente, non se l'aspettavano.
Hanno risposto.
E che nessuno creda che qualcuno abbia fatto apposta questa carneficina. Non siamo stupidi fino a questo punto. Queste morti pesano soprattutto su di noi.
E adesso, mentre il nostro Primo Ministro rimane in visita in Canada, alcuni gruppi di israeliani già si stanno organizzando per protestare di fronte al ministero della Difesa.
Hanno ragione. Chiedono di uscire per sempre davvero da Gaza e dai territori, che sono la nostra maledizione.
31.05.10
p.s. ogni giorno che passa mi arrabbio di più

1 commento:

  1. Chi ti segue da anni su Vanity Fair ti conosce bene.
    Conosce la tua coerenza, ma anche i tuoi dubbi.
    E non può che volerti bene, ma tanto.
    grande Manuela.

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