giovedì 3 giugno 2010

uscito ieri sul fatto quotidiano

Sono stanca. Stanchissima. Stanca di pensare e ripensare perché.
Stanca di parlare dell'orrore di questi giorni , stanca di sognarmelo la notte, ogni notte in modo diverso e sempre orribile.
Dicono che il nostro ministro della Difesa, Ehud Barak, sia un genio, che sappia smontare un orologio in pochi secondi.
Può essere.
Di certo, poi, non lo sa rimontare.
E no, la carneficina non è stata creata a tavolino, nonostante da lontano sembri forse altrimenti... e i soldati mandati allo sbaraglio sono vittime dei nostri politici esattamente come lo siamo noi civili. Troppi anni (43) di occupazione ci hanno ridotto così: semplicemente stupidi, militarmente stupidi, politicamenti stupidi e adesso anche attoniti e spaventati davanti al disastro, isolati nel mondo e davanti al mondo.
È difficile per me, in questi giorni, essere israeliana, anche se questa è la terra che amo e amerò sempre, la terra in cui ho scelto di vivere tanti anni fa, la terra che mi ha portato via un figlio, dodici anni fa, la terra che non potrò mai lasciare, in cui sono nati e vivono i miei figli e i miei nipoti. Che ne sarà del loro futuro?
In queste ore c'è sciopero generale dei palestinesi israeliani; davanti ai consolati e alle ambasciate israeliane del mondo intero, dimostrazioni di protesta. I rapporti con la Turchia, un tempo preziosa alleata, sono tesissimi. Il mondo ci tratta da appestati.

La flottiglia era chiaramente una provocazione e molti di quelli che erano a bordo non erano dei santi, ma non era una flotta di navi di pirati e Gaza non è la Somalia. Se proprio la si voleva allontanare perché attaccarla nelle acque internazionali? Che fretta c'era? Le domande sarebbero tante...sul come e il perchè.
Adesso è iniziato il solito balletto delle giustificazioni e dello scambio d'accuse più o meno velate tra l'esercito e i politici, accompagnato dal coro degli esperti, tutti naturalmente ex politici ed ex generali. Dicono, adesso, che la nave era troppo grossa, che non la si poteva fermare in altro modo. Che a bordo c'erano terroristi, che i nostri soldati erano in pericolo di vita.
E se si chiedessero cosa sarebbe successo se quel folle attacco non fosse semplicemente avvenuto? Se in un atto di vera politica, di intelligenza, lungimiranza, creatività e di normale buon senso, li si fosse semplicemente fatti entrare, gli attivisti, con un uno di quei grandiosi gesti inaspettati che poi passano alla storia, per rompere, insieme, l'assedio, l'inutile e terribile assedio che ha tenuto per questi anni un milione e mezzo di abitanti di Gaza chiusi ermeticamente in una prigione a cielo aperto, senza dare a noi, che siamo dall'altra parte, alcun vantaggio?

Dopo tutto, quell'assedio, figlio dell'ossessione militare e politica al Dio della sicurezza , ci costringe a vivere, noi stessi, in un infinito stato d'assedio, chiusi in un invisibile fortino, isolati e condannati dai popoli.
Adesso dicono che bisogna spiegare al mondo le nostre ragioni... Non c'è nulla da spiegare. C'è solo da fare.
C'è da ritirarsi finalmente, e per sempre, dai territori. E da Gaza.
Manuela Dviri

1.06.10

6 commenti:

  1. Grazie: di tutti gli articoli letti (tanti), questo è il più sensato perché, finalmente, si parla di "coscienza".
    Barbara Giovanardi

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  2. Che Barak sia un genio... io ho i miei seri dubbi.
    Che sia difficilissimo essere israliani per le pensone pensanti, e' una verita'
    Che sia gia' ora che ci ritiriamo dai territori occupati, questo e' certo.
    Speriamo che alla fine qui lo si capisca.
    Ciao
    Sara

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  3. Gaza non è un territorio occupato.
    Israele non può ritrarsene, l'ha già fatto.
    E non è come la Somalia, dove almeno i pazzi litigano tra di loro.
    Grazie ad Hamas, è molto peggio.

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  4. @vanni.frediani. Che Gaza non sia un territorio occupato è una di quelle aberranti menzogne che permettono agli israeliani di vivere in una terra rubata, grazie alla complicità del mondo occidentale e al più ributtante dei colonialismi. Israele coninua, giorno dopo giorno, in questa inconcepibile rapina. Che questo sia il migliore dei mondi per gente come lei la dice lunga sul perchè continuate a votare gente come Sharon, come Netahyahu... Abbiate un po' di pietà di voi stessi, prima di chiederla agli altri.

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  5. @Fernandez Milton: guarda che siamo nel 2010, non nel 2004.
    Israele si è ritirata totalmente e unilateralmente da Gaza nel 2005, sgomberando con la forza decine di insediamenti.
    Risultato?
    Golpe degli islamisti di Hamas, esecuzioni sommarie di membri di Fatah, oppressione delle donne palestinesi, imposizione del taglieggio sui commerci interni, terrorismo, attentati, rapimenti, missili e colpi di mortaio sui kibbutz e le città israeliane a tiro.
    Da qui le successive limitazioni, il blocco navale e l'operazione Cast Lead.
    Aggiornati.

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