venerdì 1 aprile 2011

di nuovo a casa, a tel aviv

e mentre ero in italia è esplosa a gerusalemme una bomba , è iniziata la guerra in libia, continuata la paura del Giappone.
ha ragione margherita , neanche a virgoletta si scappa dalla paura di questi tempi, brutti tempi , tempi forsennati , rapidissimi, in cui tutto cambia in un attimo, e quello che era ieri non sarà domani.
e così la gioia di rivedere la mia casa , il mio uomo, i miei figli , i miei nipoti, si mescola alla paura, non è la paura che si ha in italia , dove si teme per l'economia, per la democrazia , per mille altre cose.
qui si teme per la vita .
è diverso.

1 commento:

  1. Si,Manuela,la capisco ma nonostante le frammentazioni,le contraddizioni e qunant'altro leu vive in uno Stato di Diritto,organizzato che di fronte al pericolo sa fare fronte comune,non come in Italia ove vige il detto"muoia Sansone con tutti i Filidtei" leggi "dello Stato non ce ne frega niente".
    Durante i miei soggiorni in Israele ho notato la differenza con gli Ebrei italiani.
    Niente da dire sull'appartenenza religiosa,anz,i ma i lati positivi dell'ebraismo vengono rifimensionati dal fatto di avere un'italica mentalita',cioe' individualismo sfrenato,litigiosita,innata capacita' a non saper fare sistema.
    Povero paese,basta vedere quanto sta avvenendo a
    Montecitorio.

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