domenica 14 febbraio 2010

oggi è l'anniversario di Joni. sono le 12 e mezza. Avraham non riesce a stare tranquillo. questa mattina è sparito, forse è andato al cimitero. poi è tornato con la faccia scura. non riesce a perdonare , a perdonarsi la sua morte , non capisce perchè è l'unico che non se lo sogna la notte .
a me è venuto il raffreddore.
ieri sera sono venuti una ventina di suoi amici a studiare le "mishnaiot " in suo ricordo.
si sono organizzati tra di loro , è la prima volta, dopo dodici anni, che arrivano in così tanti. tutti, tranne uno , sposati , tutti, tranne uno, con figli e moglie.
un pò pelati, un pò cambiati. Izik, che vive da allora nella nostra casa di Kfar Saba (quasi gratis ) si è sognato che Joni gli diceva "ti voglio tanto bene Izik , lo sai? dobbiamo organizzarci per una serata a poker con Izik il rosso" , un'altro se l'è visto davanti mentre stava facendo la spesa. ha chiamato un terzo amico , e lui gli ha detto " domani è l'anniversario....ci troviamo a tel aviv dai genitori"
abbiamo riso tanto ieri sera, mangiato aringa sott'olio alla polacca e bevuto vodka. non abbiamo parlato di lui perchè lui c'era. c'è sempre. lo sento ancora vivo che cresce mentre invecchio. non me lo immagino per niente ventenne, ma adulto, un uomo.
oggi alle 4 e 30 dobbiamo essere al cimitero.
fa un gran caldo, come allora.
e come allora, non so come vestirmi .
avraham si metterà in agitazione già dalle 2 e 30 . al cimitero c'è sempre la paura che non venga nessuno , invece alla fine c'è sempre tanta gente.
quest'anno parlerà Naama , la moglie di Eyal, e sono curiosa di sentire cosa dirà .

Davanti alla tomba, coi miei nipoti e i miei amici più cari intorno , alla fine mi viene addosso la disperazione . è l'unica tomba che non ha fiori , piante e foto intorno. io non ci vado mai. Vado raramente anche a Padova a trovare i miei genitori.
Il cimitero di Padova però non mi dà angoscia. sono tutti lì i miei avi, nelle loro belle tombe antiche , padre e figlio nell'ordine giusto.
invece al cimitero militare di Tel Aviv mi scatta la paura, e la rabbia. lì i morti sono tutti giovani, lo chiamano "il villaggio della gioventù"
ho cinque nipoti, che ne sarà di loro? che ne sarà di questo paese che si allontana sempre di più da un futuro di normale convivenza? che sembra impazzito?
che ne sarà di noi? ho sbagliato tutto a venire a vivere qui?

4 commenti:

  1. Sì, no, non lo so.
    Tanto il senso di colpa che accompagna noi madri ci perseguiterà per tutta la vita..
    Forse la risposta la troverai negli occhi dei tuoi nipoti, nella loro gioia di vivere, nella loro allegra spensieratezza.
    Un abbraccio per questo giorno. E per quelli a venire..

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  2. Non riesco neanche ad immaginare quel dolore, come sai non ho potuto avere figli, quindi è come se il mio dolore fosse la mancanza di provare "quel" dolore, e allora capisco almeno l'intensità della mancanza senza ritorno...............la mia e la tua.
    Ma ti posso dire che il futuro non sarà scuro se c'è ancora gente come te che prepara le prossime generazioni
    Baci
    Ariela

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  3. "ho sbagliato tutto a venire a vivere qui?" è la prima volta che te lo sento chiedere con questa chiarezza...

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  4. certo che me lo chiedo.
    ciò malgrado, non riesco ad immaginarmi la mia vita altrove.

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