domenica 30 maggio 2010

... e la nave va ... a gaza

E la nave va.... sono giorni che non si parla che della nave con gli aiuti umanitari in arrivo a Gaza. Bibi fa il possibile e l'impossibile per non far entrare la nave nelle acque territoriali di Gaza controllate da Israele.
Dice che non c'è un problema umanitario a Gaza . E non è vero. Il problema c'è, anche se nessuno muore di fame , anche se Gaza non è Haiti o il Sudan , ma anche a Gaza nessuno ama crescere i propri figli a "pita" e "zataaar", che sarebbe come vivere a pane e acqua .
I bambini non sono denutriti a gaza, sono semplicemente malnutriti e più piccoli di statura dei nostri. Anni di chiusura hanno creato gravissimi problemi di ogni genere , e non è che le medicine ( spesso sono quelle che in Europa sono scadute) o i macchinari medici ( che succede non c'è chi li sa far funzionare o aggiustare quando si rompono) non arrivino. Arrivano, ogni tanto.


Un mio amico di Gaza mi ha chiesto di aiutarlo per fare entrare un generatore" per bene " ( da Israele naturalmente): dice che dai dai tunnel arrivano quelli cinesi che ti danno a fuoco la casa.... ci sto provando. Questo mio amico ha un bambino malato di cuore che abbiamo operato a Tel Aviv. Il piccolo ha bisogno di temperatura fresca d'estate e calda d'inverno e a Gaza l'elettricità manca per ore a volte...
I migliori amici dei palestinesi , alla fine siamo proprio noi.
Ma chi vuole dare una mano a progetti trasversali? Le navi fanno più effetto...sono televisionamente perfetto, piacciono di più . Chi se ne accorge di un bambino operato o di un generatore arrivato ... insomma la chiave del conflitto non l'abbiamo certo noi attivisti israeliani.( o quelli palestinesi)


La chiave di Gaza, alla fine, l'hanno in tanti, da l'Egitto che li tiene ermeticamente chiusi dall'altra parte, a Israele ,a hamas .
Basterebbe un piccolo gesto da parte loro,( la liberazione di Ghilad Shalit?) e un grande gesto da parte nostra ( l'almeno parziale apertura dei valichi).
E la nave di propaganda , non servirebbe più .
A volte basta provare , ma nessuno vuole essere il primo ad essere generoso, o a rischiare.

2 commenti:

  1. Manuela: anche se io sono molto vicino a te da un punto di vista politico, anche io ho perso un figlio al militare, i signori di gaza sanno perfettamente l'indirizzo per uscire dal blocco israeliano: Ghilad Shalit, che non ha visto un rappresentante della croce rossa, e del quale non si hanno segni di vita.

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  2. e credo che ne avremo sempre meno....

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