sabato 10 aprile 2010

dieci giorni

Da domani cominciano una decina di giorni difficili.
Si parte con il giorno della Shoà ( già oggi i giornali sono piene di storie di sopravissuti ), poi si passa al giorno del ricordo dei caduti in guerra , e il giorno dopo iniziano i festeggiamenti per la Festa dell'Indipendenza.
La sequenza non è casuale.
E poi in realtà il giorno della Shoà , tanto per gradire, si ricorda due volte, anche insieme alla data che si usa nel resto del mondo.
E mi sembra che ai bambini , ma anche a tanti adulti , gli si sia tutto mescolato, shoà e guerre , indipendenza , tragedie, morte, sangue , di nuovo morte , come se non importasse più l'ordine , come se fossero la stessa cosa, il nostro passato e il nostro futuro ,il nostro presente e il nostro destino. Io lo trovo insopportabile, questo Ahmadinajad che diventa tutt'uno con Hitler . Trovo insopportabile i viaggi delle scuole ad Aushwitz , il cerimoniale , i discorsi.( Ci vanno, durante l'anno, tutte le scuole , e i ragazzini si fanno dei gran pianti e poi discorsi lacrimosi e "patriottici " con sventolamento di bandiere..)
Non sopporto che i nostri bambini crescano nella paura.
E diventino adulti che non sanno vivere che con la paura.

1 commento:

  1. Ho avuto il piacere di conversare con David Mendelshon ( Lo scittore di " Gli scomparsi"), ebreo di New York. L'argomento era l'insegnamento della Shoa nelle scuole israeliane: lui ne era meravigliato. Gli altri israeliani presenti hanno confermato che i loro figli la studiano come una materia e che le gite scolastiche si fanno ad Auschwitz anche se che nessuno dei loro figli era stato autorizato ad andarci.La conclusione della conversazione è stata: E' giusto ricordare, meno andare avanti a commiserarsi per sempre.
    Credo che Israele abbia due grandi nemici su tutti: Ahmadinajad e se stesso.

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