Alle cinque del pomeriggio ero fuori....con una mia amica abbiamo deciso di fermarci a mangiare un panino e a bere un caffè, ma i bar erano già tutti chiusi.
C'è l'obbligo di chiudere tutto, ristoranti, bar, cinema e teatri, tutto tutto tutto entro le cinque del pomeriggio, e verso le otto di sera cominciano le cerimonie del giorno della Shoà.
Io continuo ad affidarmi ai miei grandissimi  maestri di dolore: Primo Levi e Anna Frank e anche Giorgio Bassani, maestri di understatement- i  sei milioni erano persone  normali, buone e cattive, ricche e povere,  simpatiche e antipatiche e per me  è giusto ricordarle così, senza pathos , grandi cerimoniali o sventolare di bandiere.
Solo sei milioni di nomi.
E pazienza se rimane aperto  un bar.
Odio la sofferenza di Stato.
 
 
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