domenica 14 marzo 2010

fine settimana

Continua il caldo, un caldo, grigio, sabbioso , un "hamsin" che di certo proviene dal deserto e rende il cielo tra il rosa e l'azzurino , io ho ormai la febbre , ma non riesco a stare a letto, le lenzuola mi si attaccano addosso ma non ho voglia di accendere l'aria condizionata. Troppo presto.
Dalla finestra ho visto passare come un fulmine il solito Hassid che gira in roller skates , tenendo in una mano la bandiera gialla del Rabbi di Lubavich e nell'altra il telefono ben incollato all'orecchio
Rileggo con calma , senza cinque nipoti urlanti tra i piedi , i giornali del fine settimana: parlano in gran parte della grande "fashla " (parola che non ha una vera e propra traduzione ma che vuol dire più o meno grande e stupido errore) compiuta dal governo israeliano , della reazione furibonda del governo americano , l'ultimo nostro amico,di una Hillary Clinton urlante.
Cominciano anche loro a capire come funziona il nostro caro Bibi e la nostra amata zarina Sara.(Ci vorrebbero forzare a fare la pace, come si fa con i bambini all'asilo, e noi niente, si continua a preferire l'eterno status quo dove non camba mai niente, fino all'esplosione ).
In un'altra pagina Gidon Levi racconta di un bambino di 11 anni, El Amir, che è stato arrestato di notte. Il fermo è durato otto giorni.
Mi è capitato, una volta ,di vedere una camionetta con due bambini arrestati, l'ho seguita, fotografandola, fino a Gerusalemme. Non che sia servito a qualcosa.
D'altra parte , due soldati sono sotto processo per aver usato un bambino di nove anni come scudo unmano. E anche questo è Israele.
p.s. i bambini di cui parlavo (tranne i miei nipoti) sono palestinesi, naturalmente.

2 commenti:

  1. Com'è bello approdare nel suo blog, in generale, ma soprattutto dopo essere passati per quello di un'altra israeliana che scrive in italiano: deborah fait.
    Quello che più stupisce è la differenza di toni (oltre alla palese differenza di idee, naturalmente). Qui c'è meno odio e più ragione. continuerò a seguirvi entrambe però, perchè siete due fotografie dello stesso paese, anche se non nascondo che preferirei che ne esistesse solo una: quella descritta su questo blog dove sto scrivendo ora senza il timore di essere insultata volgarmente e brutalmente per aver solo osato pensare!

    buon viaggio!
    Laura

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  2. in un certo senso Non viviamo nello stesso paese...

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