giovedì 4 marzo 2010

Ritorno a Tel Aviv

Ed eccomi di ritorno a casa. Dopo una giornata forsennata in giro per Milano e per ultimo anche l'incontro con il mio amatissimo amico Lama ed alcuni amici , ho preso l'aereo e alle 4 di mattino ero a casa.
Mi stupisce sempre il cambiamento così rapido: in tre ore , tre ore e mezzo massimo, sei in un altro mondo, altro clima, altra gente, altra lingua. Persino l'aria è diversa. E il cibo , e le abitudini.
A Virgoletta mi svegliavo nel silenzio, a Tel Aviv nel chiasso dei lavori al palazzo che stanno costruendo dietro a noi.
Ma i letti si assomigliano , anche se questa mattina mi son svegliata senza sapere dov'ero.
Il giornale Yediot Aharonot che ho letto in aereo parlava dell'ultimo scandalo sul Ministro degli Esteri Liberman , un'altra brutta, la sua ennesima ,storia di corruzione .
Poi hanno dato le ultime notizie , credo che l'El Al sia l'una compagnia aerea al mondo che mandi in onda le notizie degli ultimi tre giorni.
Siamo un popolo assetato di notizie. Sempre in attesa della prossima catastrofe. Mi stupisce sempre, in Italia, vedere così pochi notiziari.
In aereo mi è venuto un gran mal di schiena , e mi è passato appena entrata a casa .
L'ho trovata polverosa , come sempre quando sto via per un pò , con pacchi di posta da leggere , avanzi di caffè in cucina e Avraham che dormiva profondamente .
A volte quando torno un pò mi sembra di essere a Padova per via di alcuni mobili antichi che erano una volta lì , dei quadri , delle cose che sono finite qui e sono così rare da vedere in questo nostro paese, che non ha quasi un passato, e a me invece fanno tanto "casa".
Strano. A Virgoletta , nella casa che ha un 700 anni di vita, ho tutto nuovo , e tanto Ikea.
Qui , nella casa di Tel Aviv costruita negli anni quaranta, ho il mio passato. Mi sembra giusto così.
Fortuna che a Avraham va bene tutto.

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